Recensione: Scarponi Dolomite TORQ TECH

Dolomite Torq Tech

Le Torq Tech di Dolomite bussano alla porta in concomitanza con la prima neve di stagione che già nel mese di novembre ha imbiancato le Alpi, dando una gradita spolverata anche a quote medio-basse. Ne approfitto subito per testarli tra i pascoli a tratti ancora ingialliti ma decisamente pronti per lasciare spazio al freddo e al gelo di una nuova stagione alle porte. (Il test è poi proseguito a più riprese anche dopo le nevicate più abbondanti di dicembre).

Un guanto.

Uno scarpone avvolgente che concede un senso di massima libertà, permettendo un adattamento del piede che rimane libero di accomodarsi in un ambiente spazioso ideale per permettere alle dita di disporsi a ventaglio, una caratteristica per me fondamentale per almeno due importanti aspetti:

  • il primo è sicuramente legato al problema del freddo, i piedi freddi sono uno dei più fastidiosi (e frequenti) inconvenienti che si ripresenta durante le escursioni su neve. Una pianta larga permette il movimento delle dita agevolando la possibilità di mantenerle in movimento all’interno dello scarpone per una garantire una corretta circolazione sanguigna riducendo la fastidiosa sensazione di intorpidimento.
  • il secondo motivo per cui è bene scegliere calzature con pianta larga si riflette nel fatto che le dita non subiscono quel senso di oppressione e restando bene aperte hanno modo di fornire ottima stabilità e sensibilità su ogni terreno: quindi se avete sempre preferito la pianta stretta convinti che si adatti meglio alla fisionomia del vostro piede, con buone probabilità penso che dobbiate ricredervi!

Perfetto se siete degli “all-mountain”.

Utilizzo un termine più diffuso sicuramente nell’ambito dello sci e delle mountain bike per assegnare, se proprio dobbiamo, il posizionamento di questo scarpone in una particolare categoria. Il termine “All-mountain” nel pronunciarlo ci fa sentire molto cool ma in realtà ci esprime semplicemente l’alto grado di versatilità che questa calzatura possiede, è consigliato principalmente per escursioni invernali ma si presta benissimo anche per gite estive. L’ottima protezione che offre torna molto comoda quando si affrontano percorsi dai 1800 metri in su dove tendenzialmente il terreno montuoso si fa sempre più delicato e molto più sconnesso dei sentieri che si trovano a quote più basse. Inoltre essendo semi-ramponabile è perfetto per l’alpinismo di alta montagna, ideale per esempio per raggiungere i classici “quattromila” delle Alpi.

E quando dico VERSATILI…

… dopo averli indossati i due situazioni completamente diverse nella stessa escursione nessun aggettivo è più azzeccato: li ho indossati sia per salire un il pendio con le ciaspole che, poco dopo, per scenderlo con il mio snow-board. Questa è stata una pazzia di cui ero incuriosito scoprirne l’esito che tutto sommato è stato molto soddisfacente ma da NON ripetere in quanto si consiglia l'utilizzo dello snow-board unicamente utilizzando scarponi appositi.

Focus sui particolari

La cura dei particolari è sicuramente l’aspetto che contraddistingue e differenzia qualsiasi oggetto dalla massa, oltre ad essere, secondo me, anche un monito importante per valutare la qualità e il valore intrinseco di un oggetto.
Considero molto comodi i due occhielli situati all’altezza della caviglia che bloccando i lacci agevolando l’allacciatura rendendola uniforme e simmetrica.
Altra caratteristica degna di essere notata è il  bordo elastico che evita fastidiose infiltrazioni di polvere terra e sassolini o neve, preservando gelosamente il piede.
Un altro piccolo particolare non indispensabile ma che ho apprezzato e utilizzato è una specie di occhiello apribile situato al centro dell’allacciatura che ho utilizzato, una volta chiuso lo scarpone, per bloccare le asole dei lacci che essendo normalmente molto lunghe non si sa mai dove infilare.

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