Riserva Naturale Val di Mello

Val di Mello.

Se c’è un posto che merita di essere esplorato in qualsiasi stagione e con qualsiasi condizione meteorologica è di sicuro la val di Mello.

E’ un piccola valle che fortunatamente non ha mai avuto una grande risonanza mediatica/turistica. Dico fortunatamente perché questo conferma il fatto che sia ancora oggi un luogo per palati sottili che cercano originalità nelle cose.

Il  non cadere nel “loop commerciale” ha fatto si che la valle mantenesse uno status incontaminato, a mio parere questo è un elemento che obiettivamente si deve preferire su tutto. Evitare di contaminare mettendo al primo posto il comfort sfrenato impattando il sistema con interventi artificiali (interventi umani) è importante! E sicuramente anche molto più stimolante quando si viaggia.

Che sia il viaggiatore stesso ad adattarsi al luogo salvaguardando e non modificando lo spettacolo naturale che lo scenario elargisce.

Negli ultimi anni abbiamo visto numerosi “boom” turistici che spesso hanno generato vere invasioni di viaggiatori che per tendenza del momento, o per semplice curiosità, hanno preso d’assalto bellissimi luoghi, ma se oggi abbiamo la fortuna di vedere la Valle immutata nel tempo è sicuramente grazie ad un’eroica azione di un gruppo di persone che per questa valle donerebbero il cuore..

Tutto inizia intorno l’anno 2004 quando viene avvistato un escavatore, elemento decisamente sospetto che non passando ovviamente inosservato ha raccolto l’attenzione dei locali del posto: quella ruspa perché non se ne è rimasta a casa sua quel giorno?  Beh la Val di Mello è ricca di acqua e anche se non ne siamo del tutto consapevoli perché ci sembra una risorsa scontata e inesauribile, questo elemento che permette la vita è una ricchezza che vale più dell’oro! Si, l’oro. Quella cosa che non è che poi  abbia questa grande  utilità… poi nemmeno si mangia!

La questione è molto semplice, siccome l’11% dell’energia elettrica nazionale deriva dall’energia idroelettrica e la sola provincia di Sondrio fornisce il 40% dell’energia in Lombardia, la risposta al quesito iniziale è abbastanza semplice: B U S I N E $ $.

In men che non si dica viene istituito un comitato per la difesa della Valmasino e della Val Di Mello e ancor più velocemente vengono fermatiti tutti i progetti finalizzati allo sviluppo dell’idroelettrico, viene trovato l’appoggio della classe politica e vengono raccolte le firme per fermare l’inizio della fine.

Si lavora inizialmente per la creazione ufficiale di un parco naturale per così costruire uno scudo che rendesse intoccabile questo angolo di natura. Il progetto è impegnativo soprattutto sul lato burocratico, immagino, quindi senza darsi per vinti gli “attivisti” in questione riescono a trovare una strada più breve per portare a termine questa azione protettiva: la soluzione più veloce è quella di istituire una riserva naturale, rendendo questo ambiente un’area inviolabile salvaguardando gli ecosistemi conservandone la propria natura.

Questo luogo roccioso ma verdeggiante, rappresenta il posto incontaminato per eccellenza, nemmeno i sentieri sono segnati con la vernice bianca e rossa che solitamente notiamo in montagna. Anche le vie di arrampicata sono pulite, nessun chiodo.

La filosofia degli storici pionieri e dei frequentatori attuali è quella di passare senza lasciare il segno.

Dall’altro lato è stata la natura a imprimere la sua traccia indelebile. I ghiacciai hanno fatto il loro dovere per miliardi di anni, levigando e scolpendo il paesaggio dando a questo angolo di paradiso un aspetto decisamente esclusivo.

Addentrarsi per apprezzare tale meraviglia non è assolutamente difficile, cosa più delicata se si vogliono scoprire sentieri delle valli laterali. Per intraprendere il tradizionale sentiero principale si accede alla valle con pochi minuti di cammino da S.Martino, un comune dell’alta Valmasino. Da qui si percorre un facile sentiero praticamente pianeggiante e senza difficoltà si ha la possibilità di trascorrere una giornata in natura in versione  “Family Trek” (per famiglie), addentrandosi a piacere.

Itinerario suggerito: Anello di Fondovalle, da S.Martino si entra in Val di Mello (a piedi in quanto il traffico è vietato) la prima valle che si incontra sulla sinistra è la valle del Ferro, proseguendo si giunge al lago formatosi pochi anni fa a causa di una frana (chiamato Bidet della Contessa), successivamente tramite una mulattiera si raggiungono i rifugio Mello e Luna Nascente. una volta arrivati poi al rifugio Rasega si arriva con gli ultimi sforzi alla cascata del torrente Mello a 125 mt di quota.

PARTENZA: S.Martino

LUNGHEZZA: 6/7 km

DISLIVELLO: 350 mt

DIFFICOLTA’:2/5

Dalla Val di Mello si diramano le valli: del Ferro, Qualido, di Zocca, Torrone e Cameraccio. Queste valli sono costituite da pendii molto ripidi. Sicuramente con un pò di allenamento vi è la possibilità di scoprirle tutte.

Link Utili:

Per conoscere meglio la geografia dell’ambiente: http://www.paesidivaltellina.it/val_masino/valdimello.htm

Per conoscere i protagonisti, le curiosità e le storie della valle: http://www.valdimello.it/v2/User/asp/VdM.asp


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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Marta ha detto:

    Ciao! Sono super interessata ad una gita nella Val di Mello…La consiglieresti anche in questo periodo? Anche per percorsi più impegnativi? 🙂 grazie!!

    1. Kalipé ha detto:

      Ciao.
      Certo consigliatissima anche in questo periodo, dopo aver dato un occhio alla meteo e a eventuale quota neve per scegliere l’equipaggiamento migliore, si va tranquilli. 😉

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