Rifugio Santa Croce – Alta Val Badia

Il Sasso di Santa Croce è una montagna immensa, ha catturato la mia attenzione un pomeriggio uggioso mentre la pioggia risuonava piacevolmente la sua melodia sul tetto di legno di larice della baita in cui mi trovavo, scandendo il tempo (che non passava!!) mentre studiavo la cartina per carpire gli angoli più interessanti della Val Badia.

Pianificazione: unica attività praticabile durante quelle ore di pioggia. Ad un tratto mi fossilizzo sul profilo cartografico di questo imponente e grande massiccio montuoso. Osservavo il disegno sulla mappa di questa corona rocciosa, che non avevo ancora visto dal vivo ma già mi aveva folgorato.

Scalpitare

La situazione era questa: le mie gambe scalpitavano per l’incontenibile desiderio di uscire, fuori pioveva e, nonostante fossimo arrivati in Dolomiti solo da poche ore, mi sembrava di aver sottratto già troppo tempo alle escursioni che già progettavo. Oggettivamente forse era il caso di placare l’adrenalina visto che di tempo a disposizione, da li in avanti, ne avremmo avuto abbastanza. Dalla mappa che avevo davanti noto appunto questo incredibile massiccio a forma anfiteatro, la precisione della mappa mi fa apprezzare l’entità di questo atollo roccioso che un tempo era un’isola formata da un lato (quello nord) da ripide e altissime pareti, e che dall’altra si adagia dolcemente.

Dopo queste considerazioni risulterebbe impossibile ignorarne la presenza, quindi è ovvio che l’obiettivo predominante del momento diventa quello di vedere con i propri occhi questo scenario che mi sono creato in testa con l’immaginazione di un bambino. Dal parcheggio Furnacia si cammina su un percorso molto largo ma spettacolare per lo scenario circostante. Si attraversano pascoli ben curati di un verde brillante, che contrastano con un cielo che anche se non risulta proprio limpido contribuisce a rendere fascinoso l’ambiente in qualsiasi momento. Siamo nel parco naturale di Fanes-Senes-Braiaes e da questi prati si respira magia!

Prati incorniciati in una tipica vegetazione alpina: larici perfetti, pini cembri lucenti e fiori di ogni colore: orchidee, margherite, botton d’oro e tante altre specie che non riconosco perché mi trovo impegnato a spingere il passeggino da trekking che si rende perfetto per questo tipo di escursioni dolomitiche.

Il bello delle Dolomiti

La fortuna di questi posti è proprio quella di poter effettuare tantissime escursioni partendo da diverse località raggiungibili in auto che offrono mete escursionistiche interessanti. Quel tipo di gite che al posto di utilizzare seggiovie o funivie ci si può servire dei numerosi sentieri che portano praticamente ovunque. Si può scegliere quello più in linea rispetto alle proprie caratteristiche e/o capacità atletiche.

L’itinerario

Per salire al Santa Croce si effettua così una bella passeggiata mai impegnativa ma di grande soddisfazione adatta a tutti: il panorama della parete nord della cima Cavallo e cima Dieci è quasi ipnotizzante. Attenzione: la sindrome di Stendhal vi catturerà.

Dal parcheggio di Furnacia (La Valle) sentiero n.15A per poi proseguire sul 15 che si incrocia quasi nei pressi del rifugio.

Riferimenti tecnici

Lunghezza: 10 km (andata e ritorno dal parcheggio di Furnacia)

Dislivello: 350 D+

Difficoltà: Nessuna

https://www.lacrusc.com/il-rifugio/

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. Maniela ha detto:

    Che meraviglia!

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