That’s it!

That’s it!

Tutti i santi giorni abbiamo tra le mani una risorsa così potente che ti mette davanti a tutte le libertà che esistano. Libertà di conoscere, libertà di selezionare, libertà di sbagliare, libertà di non farsi fregare, libertà di farsi fregare, libertà di scoprire consigli, informazioni e bugie, nonché di credere a cose false o dubitare sulle verità. Un ambiente così dinamico che sembra un flipper, ti intrattiene senza mai fermarsi. E tu, una sfera che si muove dentro una scatola rimbalzando qua e là, prendendo in continuazione tranvate in faccia. Va tutto così veloce che sembra non esserci mai un attimo di pausa, mai una possibilità di rifiatare, nemmeno il tempo per chinarti qualche istante con i gomiti sulle ginocchia osservando le gocce di sudore che si schiantano sul terreno, niente! Questo nuovo habitat che frequentiamo solo quando ne abbiamo voglia e bisogno si chiama internet, una cosa che è arrivata a competere con quei pochi beni primari di cui non possiamo fare a meno. Una dipendenza o una necessità? Forse una necessità che ci rende dipendenti.

Facciamo tesoro di uno strumento che, senza necessità di permessi o imposizioni, rende possibile incidere il proprio solco, per lasciare un’impronta, una traccia, un’espressione visibile al mondo per sempre.


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