Perché facciamo quello che facciamo?
In questi anni mi sono appassionato a tantissime attività outdoor, tra loro anche molto diverse ma con un unico denominatore comune: la montagna. Con la montagna sto cercando di capire l’importanza delle possibilità che nella vita si hanno. Penso che saper sfruttare tutte le opportunità senza rimandarle, cercando sempre di scoprire i propri talenti, sia utile per capire chi siamo e cosa vogliamo: anche se si tratta di fare qualcosa di faticoso e difficile, d’altronde se non paghi il prezzo del sacrificio, pagherai quello del rimpianto!
Perché vado in montagna ancora non lo so. “Perchè mi piace?” Mi domando… “Boh!” mi rispondo. Sembra una motivazione troppo semplice, secondo me c’è dell’altro, ma non ho ancora una risposta decisa.
Si, trovo assolutamente piacere nell’andare in montagna. Si beh, anche la cioccolata calda mi piace ma non so da quanto non la bevo, e per giunta se ci penso non mi viene nemmeno questa gran voglia di prepararmene una. Apri l’antina. Prendi la bustina, la versi in un pentolino…stop! Forse una cosa che piace veramente deve avere altre caratteristiche rispetto al fatto che abbia semplicemente un buon sapore. Non so ancora cosa possa significare il fatto di appassionarsi a qualcosa. Sicuramente la fonte di una passione deriva da un’occasione (per tornare al tema introduttivo di questo articolo). Trovo utile identificare le possibilità che ci vengono offerte, e già questa è una bella impresa.

Tante volte volte però ti capita davanti quella persona (o quella coincidenza) che t’illumina. Dopo che tu sei stato li a cercare di guardare l’universo con i più sofisticati telescopi, arriva lui che in un attimo, magari senza nemmeno sapere cosa stai cercando, trova l’inclinazione giusta della lente per farti mettere a fuoco quello che hai davanti al naso. Altro paio di maniche è scegliere se inseguirle (le opportunità), lasciarle li dove sono o metterle in pausa per riprenderle in futuro.
Ho notato che esse hanno, e devono avere, dei lati negativi: quella componente che ti scoraggia è fondamentale, senza quella non avresti alcun motivo di dimostrare niente a te stesso. La carica in più insomma. Che poi è il lato positivo. Assurdo vero? Cambia tutto in base a come la guardi (o la vedi)!
In montagna ci vado e basta, non aspetto che mi venga la voglia o che mi inviti qualcuno. Alla fine le opportunità un po’ te le crei, l’inventore se non ha un attrezzo se lo costruisce, non è che smette di creare e va al bar a giocare a carte dicendo : “Se avessi…” Se fossi…”, “Se potessi…” eccetera eccetera.
Quindi se mi chiedi perché vado in montagna, significa che non hai ancora letto il mio blog!

