Cerro Torre, un’”isola” italiana in Patagonia. (Ripetizione Via dei Ragni, Giarletta-Lamantia-Panzeri)

Cerro Torre, un’”isola” italiana in Patagonia. (Ripetizione Via dei Ragni, Giarletta-Lamantia-Panzeri)

Grazie alla passione per la montagna e l’arrampicata ho conosciuto seppur in pochi anni, tantissimi personaggi fantastici ognuno con la propria filosofia, con il proprio stile, con le proprie ambizioni. Tommy (Tommaso Lamantia) è uno di questi, non ho passato insieme a lui molti momenti ma quelle poche volte che sono riuscito a stare qualche ora in sua compagnia mi ha sempre regalato situazioni divertenti. Spesso abbiamo cercato di darci appuntamento per qualche giro insieme ma gli impegni di ognuno non ci hanno ancora permesso di incastrare un pò del nostro tempo libero per trovarci.

All’inizio di quest’anno Tommaso, Manuele Panzeri e Giovanni Giarletta hanno ripercorso le tracce dei Ragni di Lecco, che nel 1974 aprirono la via che li condusse a calpestare per primi la vetta del Cerro Torre.

Il “Torre” è un pinnacolo incredibile, credo che se dovessi mai passargli vicino esaurirei in poco tempo tutti i “rullini” della macchina fotografica, si insomma riempirei la memoria SD in un istante da tutte le foto che scatterei a ripetizione…tutte uguali poi, già lo so!

Questa montagna rappresenta un emblema dell’alpinismo esplorativo italiano. Negli anni ’70 il Cerro Torre era l’unica, delle più famose montagne, ufficialmente ancora vergine, era, ed è tutt’oggi, una delle vette più ingaggiose, una di quelle che richiedono fortissime motivazioni. Solo guardandola si vede che la sua forma aggressiva non regala niente. Peraltro ho capito che le condizioni atmosferiche della Patagonia non sono per nulla confrontabili con quelle che troviamo sulle Alpi, roba da non riuscire minimamente a immaginarsele, soprattutto perchè credo sia quasi impossibile, per chi invece le ha vissute, spiegare e trasmettere esattamente le sensazioni che si provano in quel luogo.

Nel 1974 un gruppo di italiani (facente parte dei Ragni di Lecco) organizza una spedizione per conquistare questa montagna, grazie a tanti sacrifici e a un ottimo gioco di squadra ce la fanno. Oggi quei ragazzi li potremmo considerare alla pari di una nazionale campione del mondo, vanno stimati, ammirati e ricordati per quello che hanno allo stesso modo (o forse anche di più) dei campioni olimpici.

Nel 2018, come dicevo all’inizio, questa linea ha ripreso vita e il 25 gennaio, dopo 3 giorni di “Resilienza” (come dice Tommy), i ragazzi (Tommaso, Manuele Giovanni) arrivano in cima superando le difficili condizioni che la montagna ha posto loro, oltre al freddo, al sonno e ai bivacchi estremi.

Questa montagna suscita da sempre molta curiosità per la storia che si porta dietro. Una su tutte il mistero della’ipotetica prima salita di Cesare Maestri: alla fine degli anni ’50 Maestri dichiara di essere arrivato in cima insieme al suo compagno Toni Egger, che durante la discesa precipita portando con se nel baratro le foto che avrebbero dovuto testimoniare l’impresa. Questa prima salita, dichiarata da Maestri, non fu mai effettivamente confermata. Fu costatato che molte descrizioni riportate dall’alpinista non erano coincidenti con le testimonianze di altre cordate che negli anni successivi tentano di ripercorrere l’itinerario. A valle di questo avvenimento accadde un fatto ancora più curioso e incredibile: Maestri infastidito dal fatto di non essere creduto, tornò sul Cerro Torre e dimostrò di salire nuovamente quella montagna decidendo forse di percorrere una linea ancora più difficile e scegliendo di andarci in compagnia di un compressore e un trapano piantando chiodi a pressione necessari per superare passaggi tremendamente lisci e verticali. Si, ho detto proprio COMPRESSORE, e trapano. Strano approccio, troppo facile? Troppo comodo? Beh con tutta quell’attrezzatura al seguito non mi viene proprio da pensare agli aggettivi “facile” e “comodo”. Forse poco etico? Questo non lo so, ma sicuramente molto provocatorio!

Storicità a parte, nel link di seguito potete godervi il bel racconto di Tommaso Lamantia dove vengono descritte tutte le sensazioni e le emozioni che durante le settimane in Patagonia, e i giorni in parete, lo hanno sicuramente arricchito.

https://www.planetmountain.com/it/notizie/alpinismo/cerro-torre-e-resilienza-di-tommaso-sebastiano-lamantia.html


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