VESCICHE AI PIEDI, PREVENZIONE E RIMEDI

Come prevenire le vesciche ai piedi

Nonostante possano essere anche di piccola entità le vesciche ai piedi sono il peggior nemico che un camminatore prima o poi, almeno una volta, dovrà affrontare. Per questo motivo in questo articolo ho cercato di riassumere metodi di prevenzione e trattamento per le dannate “bolle da sfregamento”, nome con cui vengono tecnicamente chiamate.

Perché si formano le vesciche?

Le vesciche si formano per tre principali cause: calore, umidità, attrito. In via preventiva quindi la principale cosa che possiamo fare durante i nostri trekking è quella di cercare di monitorare questi tre elementi, che inevitabilmente si verificano all’interno della scarpa dopo tante ore di cammino. 

Per quanto riguarda il calore: mantenere una termoregolazione ai piedi significa arearli di tanto in tanto togliendo scarpa e calze durante le piccole pause; questo primo punto si ricollega di conseguenza al problema dell’umidità, ovvero arieggiando i piedi è possibile mantenerli asciutti salvaguardando quindi l’elasticità dell’epidermide.
Per l’attrito è opportuno scegliere bene le calze da utilizzare durante i cammini, evitando di indossare dei calzini a casaccio ma facendo attenzione nell’acquistate quelli adatti per l’escursionismo, ne bastano giusto 2 paia.

Come curare una vescica.

Questo è un quesito importante che per i casi più delicati si consiglia di porre ad un medico. Se invece la situazione non è compromettente possiamo provare ad agire in autonomia.
Nel 99% dei casi ci viene consigliato di bucarla per fare defluire il liquido ma alcune volte potrebbe non essere la soluzione ideale. Il rigonfiamento che si crea e da origine alla vescica è sostanzialmente una difesa che il corpo pone in atto per difendere una zona sollecitata, quindi prima di bucare cerchiamo di valutare se sia effettivamente il caso di intervenire oppure no. Limitiamoci inizialmente a ricoprirla con un cerotto idoneo per vesciche monitorando l’evolversi della situazione captando i segnali che il nostro corpo ci comunica. Se invece la vescica è abbastanza grossa e fastidiosa forse è il caso di bucarla utilizzando esclusivamente attrezzatura sterile e disinfettando accuratamente la zona circostante sia prima che dopo aver agito.

Come abbiamo già detto molto probabilmente per i camminatori che incominciano da zero sarà molto difficile evitare le vesciche, vediamo quindi alcune accortezze da tener presente per fa si che esse puntualmente non si ripresentino.

Ecco gli 8 consigli per prevenire le vesciche

1. Scegli le calzature giuste. E’ opportuno valutare bene la calzatura in funzione del tipo di escursione e dell’ambiente su cui si andrà a camminare: per esempio se l’escursione che abbiamo scelto si sviluppa su sentieri di media/bassa quota il classico scarpone da montagna che oltre ad appesantirci non farebbe traspirare al meglio il piede, in questo caso dunque per questa volta può stare tranquillamente nell’armadio.

2. Abituati a camminare. Purtroppo per i neofiti delle camminate è altamente probabile che le vesciche si presentino, è consigliabile quindi iniziare gradualmente a macinare chilometri in maniera da abituare il piede a stare in movimento per tante ore chiuso in una scarpa.

3. Scegli il numero giusto delle tue scarpe da trekking. Questo non significa prendere il numero esatto rispetto al proprio piede ma vuol dire sia trovare la taglia ideale (tendenzialmente un poco più abbondante rispetto al normale), sia un modello di scarpe che meglio di adattino alla forma del proprio piede dato che a parità di numero ogni brand calza in modo diverso, queste due caratteristiche permettono al piede di espandersi evento che si verifica fisiologicamente dopo qualche ora di cammino.

4. Attenzione al GoreTex. Il vantaggio della membrana in Gore Tex è quello di rendere la calzatura totalmente impermeabile, purtroppo però questa barriera funziona sia in entrata che in uscita quindi nel caso in cui qualche goccia d’acqua riuscisse sfortunatamente a penetrare dalla caviglia, questa difficilmente verrebbe espulsa facilmente, lo stesso discorso vale per il sudore.

5. Mantenere la pelle idratata. L’applicazione regolare di una crema idratante aiuta a proteggere la pelle dagli sfregamenti, è possibile applicarla nelle zone più critiche dei nostri piedi nei giorni precedenti all’escursione.

6. Identificare zone critiche. Con l’esperienza ci si accorgerà che sul piede ognuno ha i propri punti critici, riconoscerli ci agevola in quanto dedicando una maggiore attenzione verso quelle zone sarà possibile mantenere la situazione sotto controllo.

7. Ascolta il tuo corpo. Al primo pizzichio o pressione anomala delle scarpe ci si ferma per cercare di risolvere il fastidio prima che sia troppo tardi.

8. Calzini di scorta. Alla sera dopo la lunga camminata indossiamo calzini asciutti, specialmente se la giornata è stata piovosa. Qualche grammo in più nello zaino per un paio di calzine asciutti è ripagato dal grande comfort che regala la sensazione di avere i piedi asciutti.

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